Consigli per gestire le alte temperature estive

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Il fenomeno noto come “ondata di calore” si verifica quando si registrano livelli di umidità elevata, e le alte temperature permangono durante le ore notturne e per un periodo superiore alle 48 ore. È importante conoscere i provvedimenti da adottare per proteggere la salute delle persone a rischio.

Chi è il soggetto “a rischio”?
Ha più di 75 anni
Ha una malattia cronica/polmonare/diabete/Parkinson/psichiatrica
Non è in grado di camminare
Ha piaghe da decubito
Non è in grado di alimentarsi da solo
Assume quotidianamente più di 4 farmaci
Ha la febbre

Esistono segni o sintomi che ci possono mettere in allarme?
La comparsa di crampi, eritemi e papule (piccoli rigonfiamenti della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi), sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita.

La salute è decisamente in pericolo quando la persona:

▪ manifesta confusione mentale, o si verifica l’aggravamento di una confusione mentale già presente
▪ ha mal di testa
▪ è preda di convulsioni
▪ ha un sensibile aumento della temperatura.

Appena compaiono i primi sintomi dovremmo soccorrerla tempestivamente.
È importante ricordare che, spesso, le persone con demenza non manifestano chiaramente i sintomi di malessere perché non riescono a comunicarlo o perché lo esprimono in altro modo, per esempio con l’agitazione o con l’eccessiva sonnolenza.

Tenere sotto controllo la temperatura in casa
Il clima è ben tollerato a una temperatura ambientale pari a 26°C, e un tasso di umidità pari all’80%. Per misurare la temperatura delle varie stanze dell’abitazione si possono installare igrometri.

Il ventilatore NON deve essere acceso quando le temperature sono costantemente superiori a 32°C, poiché può favorire una pericolosa perdita di liquidi attraverso la sudorazione.

La casa deve essere areata durante le ore notturne, mentre durante il giorno bisogna evitare l’ingresso dei raggi solari chiudendo le imposte esterne e le tende.

Si può uscire di casa durante il periodo estivo?
Il movimento è sempre raccomandabile. Anche quando l’assistito non può uscire di casa in modo autonomo, frequentare altre persone e visitare luoghi ricchi di verde è una buona abitudine. Per una persona a rischio, è tuttavia opportuno evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (solitamente dalle 11 alle 18).

Bisogna modificare l’alimentazione della persona assistita?

* Assicurarsi che la persona consumi una quantità di liquidi opportuna (non meno di 2 litri di acqua al giorno a meno di indicazioni diverse del medico di famiglia), e fare in modo che l’assistito beva acqua o spremute di frutta anche nel caso non li richieda esplicitamente.

* Evitare bevande alcoliche, bevande ghiacciate, gassate e zuccherate.

* Verificare sempre la disponibilità in casa di acqua, ghiaccio, frutta e verdura.

* Preferire la frutta e la verdura e abolire cibi grassi e conditi.

Quali abiti deve indossare la persona a rischio?
Per persone a rischio e persone sane valgono le stesse raccomandazioni. D’estate si devono indossare abiti leggeri di cotone o lino. Sono inoltre da preferire i colori chiari, perché attirano meno i raggi solari.

Raccomandazioni

Far sospendere qualsiasi tipo di attività fisica nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 18) .

Fare spugnature o spruzzare con acqua fresca la persona assistita, in modo da mantenere un’adeguata temperatura corporea.

Misurare regolarmente la temperatura corporea dell’assistito, perché se aumenta è necessario interpellare il medico.

Stare attenti alla comparsa di sintomi come confusione mentale e agitazione, che possono indicare sofferenza dovuta alle elevate temperature.

Quando possibile, portare la persona in luoghi climatizzati, per almeno 4 ore al giorno, e comunque farla soggiornare nei luoghi meno caldi della casa.

Cosa fare se l’assistito sta molto male per il caldo?

Bisogna chiamare il servizio di emergenza 118.

In attesa che il personale medico intervenga si può:

misurare la temperatura corporea della persona assistita

se possibile, spostare la persona nella stanza meno calda, spruzzare o fare spugnature con acqua fresca, non fredda, sul corpo far bere acqua o spremute.

Viceversa, non si deve assolutamente: somministrare farmaci per ridurre la temperatura, come per esempio aspirina e tachipirina.